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Il circo capovolto
  • Il circo capovolto
cast:

Di e con Andrea Lupo

Diretto da Andrea Paolucci

Disegno luci di Andrea Bondi

Produzione Teatro delle Temperie

 

Vincitore del Roma Fringe Festival edizione 2017

MIGLIOR ATTORE

PREMIO DEL PUBBLICO

MIGLIOR DRAMMATURGIA

la trama:
 
Uno spettacolo intenso ed emozionante.
Un vortice in cui memoria, appartenenza, famiglia e sangue si mescolano a guerra, deportazioni, tradimenti, fughe e vendette.
Due storie parallele ma strettamente intrecciate, quella di Branko e quella di suo nonno Nap’apò, due generazioni di rom: una finita nei nei campi di concentramento, la successiva nei campi rom alle periferie delle grandi città.
 
Scheda didattica

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Tecniche
Teatro d’attore
 
Età consigliata
Dai 13 ai 19 anni
 
Durata
60 minuti
 
Ambito disciplinare
Approfondimenti sulla seconda guerra mondiale, olocausto rom.
 
Lo spettacolo mette in scena la storia di Branko, rom proveniente dall’Ungheria, che giunge dopo un lungo viaggio in un campo nomadi alla periferia di una grande città dove dapprima sembra abbandonarsi all’inedia e alla desolazione e poi, grazie al circo fatiscente ereditato da suo nonno, e alla curiosità dei bambini del campo, sembra poter ritrovare una speranza, un significato, una nuova vita. Lo spettacolo si rivolge ai ragazzi delle classi terze delle scuole primarie di secondo grado e alle classi delle scuole secondarie di secondo grado poiché hanno affrontato o stanno affrontando lo studio della Seconda Guerra Mondiale e in particolare il tema dell’olocausto e dell’eccidio rom. Il racconto di che cosa è stato fatto al grande Kék Cirkusz del nonno Nap apó è la narrazione di ciò che è stato fatto al popolo rom, cancellata nell’orrore di Birkenau ad eccezione di un solo bambino sopravvissuto: il padre di Branko. Ne Il circo capovolto si parla di esseri umani nella loro diversità, della storia di una famiglia rom e del suo circo, che è anche una parte di storia dell’Europa da cui tutti discendiamo. Lo spettacolo offre una descrizione toccante e veritiera dei campi nomadi, di chi in quei campi nasce e vive e da lì non ha nessuna speranza di andarsene. Ma anche di chi riesce ancora a vedere negli occhi curiosi dei bambini una possibilità di futuro e forse di riscatto.
 
Parole chiave
Cultura rom, campi profughi, campi di concentramento, deportazione, guerra, memoria, differenze, speranza, futuro
 
Attività
 
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Obiettivi
 

- Approfondire l’indagine sulla seconda guerra mondiale e l’olocausto rom

- Avvicinare emotivamente i ragazzi agli eventi della guerra

- Stimolare la curiosità nei confronti del popolo rom, della cultura nomade e delle attuali condizioni di vita nei campi profughi

- Comunicare fiducia nelle nuove generazioni e nella loro possibilità di realizzare il futuro sognato

in scena dal:
note:
Produzione Teatro delle Temperie
un grazie speciale a