Lo Stronzo
cast:
di e con Andrea Lupo
aiuto regia Giovanni Cordì
elementi di scena Matteo Soltanto
elementi di scena realizzati nel laboratorio ERT suoni e musiche originali D.A.A.D
foto di scena Roberto Cerè
si ringraziano Sementerie Artistiche
Nell'ambito delle iniziative del 25 Novembre Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne
la trama:
Cosa può portare un uomo a commettere atti di atroce violenza su una donna? I numerosi fatti di cronaca sono tanto atroci quanto apparentemente inspiegabili. In questo spettacolo il protagonista ci accompagna in un viaggio dentro sé stesso alla ricerca delle origini della violenza di genere.
Scheda didattica
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Età consigliata
Dai 16 anni ai 19 anni
Durata
70 minuti
Parole chiave
Cultura, educazione, differenze di genere, modelli di riferimento, convenzione sociale, stereotipi
Ambito disciplinare
Violenza di genere
Note di regia
Cosa può portare un uomo a commettere atti di atroce violenza su una donna?
Da dove arriva questa aggressività incontrollabile che, la maggior parte delle volte, si sfoga proprio tra le mura domestiche, sulle persone più vicine, sulle mogli, le compagne, le figlie?
I numerosissimi fatti di cronaca dai quali siamo ormai assediati sono tanto atroci quanto apparentemente inspiegabili.
Uno dei fattori che più frequentemente hanno in comune questi episodi di estrema violenza è il racconto dei conoscenti, degli amici, dei parenti: da tanti l’uomo violento viene descritto come una bravissima persona... come uno che mai e poi mai ha fatto del male a nessuno... un bravo papà... una bravo marito... uno “normalissimo”.
Da dove arriva questa aggressività incontrollabile che, la maggior parte delle volte, si sfoga proprio tra le mura domestiche, sulle persone più vicine, sulle mogli, le compagne, le figlie?
I numerosissimi fatti di cronaca dai quali siamo ormai assediati sono tanto atroci quanto apparentemente inspiegabili.
Uno dei fattori che più frequentemente hanno in comune questi episodi di estrema violenza è il racconto dei conoscenti, degli amici, dei parenti: da tanti l’uomo violento viene descritto come una bravissima persona... come uno che mai e poi mai ha fatto del male a nessuno... un bravo papà... una bravo marito... uno “normalissimo”.
Questa ricorrente “inspiegabilità” dei fatti evoca un altrove psicologico e culturale, che ho cercato di raggiungere e individuare attraverso un lungo percorso di ricerca e documentazione.
E mi sono immaginato un uomo non aggressivo, tranquillo, un uomo comune.
Ho cercato di costruire un personaggio senza alcuna specifica caratteristica che lo rendesse particolare: un uomo senza alcun trauma infantile specifico, senza alcun esempio di uomo aggressivo in famiglia... senza alcun alibi e senza scuse! L’ho inserito in un contesto lavorativo di successo e soddisfazione in modo che anche questo aspetto non potesse dare appigli per spiegare nervosismi o reazioni violente. Ed infine gli ho assegnato una lunga e felice storia d’amore con Lilli (la sua compagna di sempre)... ed è qui che ho cercato di sperimentare più profondamente il suo essere maschio, uomo, marito.
Ho cercato di costruire un personaggio senza alcuna specifica caratteristica che lo rendesse particolare: un uomo senza alcun trauma infantile specifico, senza alcun esempio di uomo aggressivo in famiglia... senza alcun alibi e senza scuse! L’ho inserito in un contesto lavorativo di successo e soddisfazione in modo che anche questo aspetto non potesse dare appigli per spiegare nervosismi o reazioni violente. Ed infine gli ho assegnato una lunga e felice storia d’amore con Lilli (la sua compagna di sempre)... ed è qui che ho cercato di sperimentare più profondamente il suo essere maschio, uomo, marito.
In quanti modi e a quanti livelli può un uomo usare violenza nei confronti della donna che ama?! Quanti atteggiamenti o comportamenti che vengono da chiunque riconosciuti come “normali” e non particolarmente violenti sono in realtà veri e propri soprusi?
Non solo alcuni uomini ma spesso anche alcune donne non riconoscono come violenti o opprimenti o discriminanti alcuni comportamenti che invece lo sono e in modo spesso devastante per la libertà e l’indipendenza e la stessa identità di alcune donne.
Non solo alcuni uomini ma spesso anche alcune donne non riconoscono come violenti o opprimenti o discriminanti alcuni comportamenti che invece lo sono e in modo spesso devastante per la libertà e l’indipendenza e la stessa identità di alcune donne.
E’ questo il caso che mi interessa descrivere: una coppia felice, rispondente ad ogni possibile criterio di “normalità” (media su ogni media).
Uno spunto di riflessione spero... perché mi piacerebbe che usciti da teatro gli uomini ripensassero a tutti quei piccoli gesti quotidiani in cui il loro essere e sentirsi uomini prevede in qualche modo l’umiliazione o l’oppressione dell’essere femmina... perché mi piacerebbe che le donne uscendo da teatro riconoscessero di essere ferite un poco ogni giorno... e non lo permettessero più a nessuno.
Andrea Lupo
Obiettivi
-Sensibilizzare i ragazzi sulla violenza di genere;
-Indurre ad una visione complessa di questo fenomeno che potrebbe avere radici anche in giovanissima età;
-Aiutare i ragazzi a riconoscere pensieri ed atteggiamenti prevaricanti e discriminatori che pervadono comportamenti e contesti comunemente accettati.
Attività
CLICCA QUI e scarica il fascicolo contenente alcune proposte di attività collegate allo spettacolo