con MARIA PAIATO

di Antonio Tarantino - regia di Giuseppe Marini

scena Alessandro Chiti - costumi Helga Williams

musiche originali Paolo Coletta

disegno luci Javier Delle Monache

produzione Società per Attori

Una sorta di Madonna dei basifondi, turpiloquiante e bestemmiatrice, la Maria Croce, protagonista di Stabat Mater. L'autore si è proposto il compito di rendere attuale una figura epica come la Madre del Cristo, per trasferirla sulle vite della realtà e del tempo presente. La Madre di Tarantino è una ragazza-madre prostituta. Il padre di quel figlio che ha partecipato è sposato con un'altra. Il figlio che è stato generato, sul quale riponeva grandi speranze, viene arrestato in quanto terrorista. Entrano quindi in scena altri personaggi: la signora Trabucco, la funzionaria dell'Assistenza sociale, Don Aldo, prete eppure uomo, il soggetto Ponente (Ponzio Pilato), il dottor Ponzio Pilato, che è il fautore Dottor Caraffa (Caifa), colui che imprigiona e condanna il figlio. Lo Stabat Mater di Tarantino mischia l'italiano con sporcature dialettali / gergali, ne fa la lingua dei reietti, dei diseredati. Sul degrado, sulla miseria regna però, resiste e vince la figura della Madre. Per quanto possa essere sofferente e posta ai piedi di una Croce immersa nella periferia popolare, resta sopra qualunque perdita, anche quella della propria dignità.