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Un mondo perfetto
  • Un mondo perfetto
cast:

di Sergio Pierattini
Regia di Sergio Pierattini
Scene e costumi di Barbara Bessi, Luci di Gianni Straropoli, Musiche di Gwyneth Schaefer
Cons. modellistica di Piergiuseppe Diodato
Con: Milvia Marigliano, Sergio Pierattini, Davide Lorin
Produzione: Valdez Essedi Arte/BAM Teatro
Sala Laudamo, Messina 2009

la trama:
Claustrofobici microcosmi di coppia per genitori adottivi senza vocazione Ho scritto questo testo nel 2007. Affronta il tema, attuale e complesso dell’adozione o delle false vocazioni, dei sogni e delle illusioni che una volta svelatisi mostrano la faccia della sconfitta e del disinganno. Una coppia sogna di adottare un figlio. Quando scopriamo in scena i due protagonisti, il lungo calvario di attese e delusioni sembra essere definitivamente concluso. L’arrivo del figlio è in realtà l’inizio di un percorso di difficoltà devastanti che fin dall’inizio del secondo quadro si rivelano insuperabili. Mario e Anna scoprono in rapida successione quanto sia “impossibile” amare l’oggetto dei loro sogni. Le difficoltà non stanno nella personalità pur complessa del ragazzo, ma nella natura stessa dei due protagonisti, nell’essenza di quell’universo a due, grigio ma autosufficiente e appagante che contraddistingue la loro unione. È un testo crudele, che indaga il dolore senza mezzi termini. Non c’è giudizio morale, ma un senso di sincera e umana comprensione per i due sfortunati protagonisti, vittime di loro stessi ma allo stesso tempo disposti, in tempi e modi diversi a non concedersi sconti. Se appaiono banali all’interno del cerchio che i sogni e le loro semplici esistenze hanno disegnato intorno a loro, rappresentato sulla scena dai binari del trenino che delimita il loro spazio, diventano poi tragici eroi che coraggiosamente affrontano il proprio disinganno, urlando in faccia a se stessi e al pubblico il proprio dolore. Non c’è soluzione che possa conciliare la loro falsa vocazione di genitori con l’amara consapevolezza di aver sbagliato. La loro tragica sconfitta riflette i miei e i nostri piccoli fallimenti quotidiani. Il “non amore” dei due protagonisti di Un mondo perfetto, svelandosi come un morbo improvviso, ci ferisce e allo stesso tempo ci richiama a quella parte di noi, tanto oscura e imprevedibile perché al di fuori dal nostro diretto controllo, quanto sorprendente e devastante, con cui tutti siamo costretti a fare i conti.
in scena dal:

venerdì 5 febbraio - ore 21:00

note:
Valdez Essedi Arte/BAM Teatro
un grazie speciale a