piazza coperta
consideriamo il Teatro innanzitutto un luogo fisico, una “casa”, una “piazza coperta”, uno spazio in cui conoscere e conoscersi, in cui crescere e far crescere, in cui condividere; un luogo “protetto”, riconoscibile, attrezzato e sicuro; uno spazio magico, dove poter esercitare liberamente la propria e l’altrui immaginazione, la propria e l’altrui identità, la propria e l’altrui cultura… un luogo che deve restare aperto… aperto a tutti… aperto a tutte le ore… tutto l’anno.
territorio
la pratica teatrale può essere (anzi a nostro avviso, deve essere) uno strumento per offrire alla comunità in cui si inserisce, qualificati ed efficaci servizi culturali. Per questo motivo, ogni produzione, attività, proposta o progetto viene sviluppato come servizio culturale rivolto prima di tutto alla comunità che risiede attorno al luogo teatrale. Tenendo ben saldi i presupposti di qualità e professionalità, senza mai rinunciare alla nostra poetica teatrale, la responsabilità di gestire uno spazio pubblico, da un lato, ci suggerisce l’obiettivo di rispondere alle necessità culturali e sociali del territorio in cui lo stesso è inserito e, dall’altro, ci consegna il compito di pungolare, incuriosire, “scompigliare” e far crescere la comunità che vive attorno al teatro stesso.
un mezzo e un fine
per noi il Teatro è uno straordinario mezzo per agire positivamente sulla comunità attorno a noi e sul territorio che ci ospita. Facciamo Teatro non necessariamente e solo per produrre o replicare teatro. Pratichiamo e proponiamo Teatro anche come mezzo culturale e sociale finalizzato a sviluppare servizi in grado di incidere direttamente ed in profondità sulle singole persone e sull’intera comunità. Il Teatro è uno strumento potente: lo è come luogo, lo è come arte, lo è come pratica. In ognuna di queste tre declinazioni il Teatro diventa un mezzo e un fine: un mezzo per aggregare ed agire sulla cittadinanza, un fine che accoglie, crea, promuove cultura.
specchio culturale
il nostro Teatro può e deve “riflettere” come uno specchio l’immagine e l’essenza della società in cui nasce e si rappresenta e lo fa mettendo in scena e di-mostrando al pubblico quello che il pubblico, le persone, le comunità sono state, sono o stanno diventando. Il nostro Teatro può e deve mostrare al pubblico, il pubblico stesso, come in uno specchio deformante capace di riflettere l’essenza stessa di ogni essere umano. Per fare questo il nostro Teatro deve necessariamente mirare a colpire tutti, scuotere chiunque, provocare una positiva reazione in ognuno; il nostro obiettivo è sempre quello di arrivare al cuore di tutti e poterci rivolgere a chiunque.
semenzaio sociale
Come in un semenzaio anche nel nostro teatro vengono messi a dimora alcuni semi in ogni spettatore, in ogni allievo, in ogni utente che usufruisce dei servizi culturali proposti. E al caldo e con cura, con professionalità questi semi vengono fatti germogliare. Quei germogli daranno alla comunità i loro frutti e saranno: consapevolezza, apertura, rispetto della propria e altrui sensibilità, inclusione sociale, prevenzione, multiculturalità, appartenenza.
impresa culturale
Ferma restando la primaria importanza della professionalità, della competenza, della qualità artistiche teatrali, Teatro delle Temperie vuole mettere in campo efficaci strategie manageriali, diversificate metodologie di fundraising e mirate progettazioni culturali in modo da catalizzare sul territorio di pertinenza nuovi investimenti e risorse economiche. Importate obiettivo è anche quello di moltiplicare col nostro lavoro e con le nostre capacità i contributi economici che il territorio riesce a garantirci. Pur confermando la vitale necessità del contributo pubblico per la nostra impresa è un dovere ricercare forme di finanziamento e di sostenibilità alternative e complementari. Uno dei nostri obiettivi, e motivo di orgoglio, è quello di mantenere il più basso possibile la percentuale di finanziamento pubblico all’interno dei nostri bilanci.